L’esperienza di un giovane (Stefano Ronchi) nella distribuzione degli alimenti

Ho iniziato la mia esperienza di volontariato in Caritas durante il periodo di lockdown. Una persona che stimo molto mi ha chiesto se mi andava di dare una mano: causa virus le richieste erano aumentare e i volontari scarseggiavano. Così ho iniziato ad aiutare in magazzino alimenti: qui prepariamo pacchi destinati a persone momentaneamente in difficoltà. Normalmente l’aiuto viene concesso alle famiglie una volta al mese, ma in questo periodo di emergenza, in alcuni casi, si è arrivati addirittura a consegnare gli alimenti alla stessa famiglia anche due volte la settimana.

Questa esperienza per me va oltre il semplice volontariato: entrare in contatto con persone realmente bisognose e toccare con mano la loro situazione di disagio, è stata per me una grande occasione di crescita personale. Quando si conosce la vera povertà (spesso e volentieri non solo materiale), si è portati a ridimensionare anche i propri bisogni e le proprie esigenze. Ci si accorge di quanto sia superfluo, addirittura ingiusto, lamentarci delle nostre situazioni che a volte possono sembrarci scomode e penalizzate, ma che appaiono decisamente rosee se paragonate a quelle di reale necessità. La mia esperienza in Caritas continua tutt’ora, anche grazie alla presenza di altri volontari adulti: persone splendide, queste, che grazie all’impegno e alla dedizione che mettono in quest’opera di bene hanno saputo trasmettermi lo spirito giusto per continuare. Sono un esempio di cui tutti avremmo bisogno.