Domenica della divina Incarnazione
«Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”». Lc 1,34-35
Ci sono cose che noi proprio non sappiamo realizzare e di fronte alle quali ci sentiamo decisamente sproporzionati e incapaci; come Maria, di fronte alle affermazioni del messaggero divino, che presenta una comunicazione, più che una richiesta. Maria è sorpresa dall’ampiezza della portata di quanto le è messo di fronte; e così noi, davanti a tanti compiti che riconosciamo necessari per noi e per la nostra umanità. L’angelo ha parole rassicuranti, che risiedono anzitutto nell’azione dello Spirito di Dio, presente e operante, in Maria come nella storia in cui nascerà e crescerà il figlio che partorirà. Un invito anche per noi ad abbandonare ritrosie e tentennamenti, per alzarci decisi e portare con fiducia il nostro contributo alla salvezza con la quale Dio ha già investito la storia, e che non è in discussione. In dubbio sono semmai la nostra fiducia e la nostra disponibilità: ci stiamo?
Preghiamo
Benedetto il Signore, Dio d’Israele:
egli solo compie meraviglie.
E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra.
dalla liturgia del giorno