16 - La Cappella di S. Antonio

Di fronte al battistero si apre nella parete della chiesa una cappella che contiene un dipinto; essa è separata dalla navata da una balaustra in marmi policromi, con 4 colonnine e 4 pilastrini e rialzata di un gradino rispetto al pavimento della chiesa. Vi si può ammirare il trittico di S. Antonio, attribuito anch''esso ad A. Magrini.

Il Santo di origine portoghese, che passò alla storia come Antonio da Padova, visse tra il XII e il XIII secolo e fu tra i frati che seguirono S. Francesco, col quale viene spesso ritratto. Numerosi sono gli episodi miracolosi che gli vengono attribuiti e i quadri qui presenti ne ricordano alcuni. In alto, nel dipinto più grande, olio su tela, viene ritratto l''episodio dell’apparizione del bambino Gesù a S. Antonio, inginocchiato davanti ad un tavolo su cui si trova un leggio con un libro aperto, probabilmente le Sacre Scritture, sopra il quale poggia il bambino. In basso a sinistra vi è un vaso contenente dei gigli, simbolo di purezza. Il tema iconografico ritorna spesso, a partire dalla fine del XV secolo, nelle raffigurazioni che hanno per soggetto il Santo ed è memoria dell''apparizione che S. Antonio ebbe nella sua camera, così come dal XV secolo si diffuse anche la rappresentazione del ramo di gigli, simbolo di purezza e attributo anche di altri santi. Sotto, nei due quadri più piccoli, due oli su legno, altri due episodi della vita del santo, che spiegano l’origine del "pane dei poveri", l''elemosina che in onore di S. Antonio veniva distribuita ai bisognosi. A sinistra l''episodio della resurrezione del bambino annegato in una vasca, la cui madre aveva promesso di dare ai poveri tanto grano quanto pesava il figlio, per la grazia ricevuta: si vede una folla orante davanti ad un arca su cui si trova il bambino che torna a vivere. A destra poi viene rappresentata la distribuzione del pane ai poveri; forse in piedi a sinistra è proprio il Santo, che spesso veniva raffigurato in modo molto simile a S. Francesco. Le cornici sono dorate.