Una nuova visione di tutte le cose
Risurrezione del SignoreMentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me». (At 1,4) Chi sa attendere, con fiducia e vivace vigilanza, ottiene di poter vedere come Dio sappia realizzare le sue promesse. Perché non c’è solo il travaglio, nel nostro cammino: c’è anche la gioia, possibile, luminosa, capace di rovesciare lo sguardo che posiamo sulle cose e sulla stessa nostra vita. Perché il peccato non ha l’ultima parola, e la vicenda storica di Gesù ha disegnato un nuovo percorso per l’umanità intera, Via inattesa e meravigliosa, che il Risorto ha confermato nell’esplosiva festa che è la Pasqua. Dopo il tempo di Quaresima, inizia per noi un’altra attesa, quella dello Spirito di Dio, che la Pentecoste rinnova per la nostra Chiesa. Si tratta, allora, di saper rimanere in questa festosa attesa, con gli occhi spalancati e vivi, perché i segni del compiersi del luminoso disegno del Padre, riaffidatoci dalle parole del Maestro e Signore Gesù, sono già tra noi, riconoscibili e promettenti, annuncio e insieme già inizio della festa cui tutti siamo chiamati, senza eccezioni. Preghiamo Alleluia. Lodate, servi del Signore, (Sal 113,1-2) |
PUBBLICATO DOMENICA 9 aprile 2023
Fede alla prova e gioia condivisa
Domenica delle Palme «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?» (Gv 11,56) La Domenica delle Palme ci permette di entrare in Gerusalemme per la Pasqua, ma anche nell’intimità della casa di Betània. C’è un clima di festa ma anche un presagio della morte, che pare offuscarlo. C’è un’offerta che nasce da una fede traboccante di amore e una domanda disonesta che vorrebbe contestarla o metterla alla prova. Chi sta fuori da questa casa ha una domanda legittima sul sedicente Messia. “Verrà alla festa?” Noi possiamo entrare nella settimana sfidando con umile ma sincero amore i dubbi e le perplessità sempre presenti nella nostra fede, o come spettatori e giudici freddi e distaccati, sempre pieni di presuntuose sicurezze: «Perché non si è venduto […] e dato ai poveri?» (Gv 12,5) La Chiesa, come Maria di Betània, offre il suo profumo e si inginocchia ai piedi di Gesù, che la lascia fare, per riempire poi Lui di sostanza questo profumo, e per offrire la vera gioia a tutti i discepoli. Preghiamo Una cosa ho chiesto al Signore, (Sal 27,4) |
PUBBLICATO DOMENICA 2 aprile 2023
Le domande della fede
V Domenica di Quaresima «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?» (Gv 11,25-26) Le domande del Vangelo di oggi ci permettono di entrare nel mistero più grande e bello della nostra fede. «Io sono la risurrezione e la vita» non è una frase da catechismo, ma parola di un amico vero, di un Dio fatto uomo perché potessimo capire il suo amore e fidarci. Chi ha accompagnato il dolore di chi ha perso una persona cara sa come in quei momenti mancano le parole per consolare. Abbiamo paura persino di chiedere «dove lo avete posto?»: nel vostro cuore, per la vostra fede, dov’è ora il vostro caro? Forse invidiamo Marta e Maria che accanto avevano Gesù, che sapeva cosa dire e poteva dirlo. Io sono qui… «Io sono la risurrezione e la vita…» «Credi questo?» L’amore vero non vorrebbe arrendersi mai, ma è solo la vicinanza di Dio, la certezza del suo amore che ci apre alla speranza di vita eterna. Preghiamo Io pongo sempre davanti a me il Signore, (Sal 16,8-10) |
PUBBLICATO DOMENICA 26 marzo 2023
Decidere per vivere
IV Domenica di Quaresima «Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». (Gv 9,25) Si può passare dalla cecità a essere un uomo nuovo, perché si aprono gli occhi e si può vedere, osservare per riconoscere, capire, scegliere, con le conseguenze che la scelta comporta. A volte diciamo: questa persona o la tal situazione mi hanno aperto gli occhi (ora capisco, ora vedo le cose come prima non le vedevo, ho una consapevolezza nuova, ho imparato a discernere). Gesù, luce del mondo, ci purifica e ci inonda con il suo Spirito perché arriviamo a discernere, vedere, capire, scegliere e decidere nei suoi confronti, pur sapendo che possiamo – per le nostre scelte che ci conferiscono una nuova identità – anche patire l’incomprensione e il rifiuto. Che avvenga il nostro giorno di luce! Preghiamo Donaci, o Padre, la luce della fede |
PUBBLICATO DOMENICA 19 marzo 2023
Vivere da figli
III Domenica di Quaresima Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». (Gv 8,31-32) Siamo figli o schiavi? Ci vengono consegnate queste due parole “grandi”: verità e libertà. Due parole che a Cuba stanno suscitando tante domande. Ci affidiamo alla parola di Gesù, che ci apre alla verità su chi siamo. Non la libertà che nasce dall’individualismo di chi si sente libero solo se può fare ciò che vuole, padrone assoluto di sé e degli altri. Non la libertà che viene dall’eliminazione dell’altro, visto come nemico o antagonista. Ma la libertà che nasce da quello che siamo in verità e che vediamo in Gesù: figli. La vita è un dono che ci viene offerto, siamo fatti per ricevere, per essere amati, per donarci, per metterci nelle mani dell’altro, per non appartenerci ma per appartenere. Chiuderci alla verità di Gesù è cadere nella schiavitù di una vita chiusa su sé stessa, come una tomba, senza vie d’uscita, schiacciata, sempre sconfitta. Preghiamo Signore nostro Dio, siamo tuoi figli, opera delle tue mani. |
PUBBLICATO DOMENICA 12 marzo 2023
La promessa di Dio è la speranza
II Domenica di Quaresima Gesù […] affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». (Gv 4,6-7) Gesù manifesta Dio attraverso la sua umanità. Così ci sorprende che chieda un po’ d’acqua. Noi vorremmo dare a Cristo cose grandi, straordinarie, e lui ci chiede un po’ di acqua da bere, una cosa ordinaria. È attraverso le cose ordinarie nei sacramenti che dico a Cristo la mia disponibilità, il mio amore. Cristo si offre a noi in modo ordinario: attraverso l’acqua, il pane, il vino, l’olio. L’incontro si trasforma in straordinario a partire da un bisogno. L’essere missionari è l’incontro tra me – la mia umanità, le mie stanchezze e la mia sete – e l’altro, la sua umanità, le sue stanchezze e la sua sete. In questo incontro avviene il rivelarsi di colui che accoglie, accompagna e dona un’acqua viva. Preghiamo Non importa quanto tu mi sia lontano, quanto mi dimentichi, (S. Teresa di Calcutta) |
PUBBLICATO DOMENICA 5 marzo 2023